Correva l’anno 2004 quando mi sono laureata in Psicologia ad indirizzo Sperimentale presso l’Università degli Studi di Padova. Ne è passata di acqua sotto i ponti. La qualifica di operatrice di traning autogeno, la specializzazione in psicoterapia…fino ad arrivare ad oggi. Un oggi che mi vede impegnata in più campi (psicologia clinica e formazione). Ma nel mio cuore resta sempre un occhio di riguardo per un argomento che mi è sempre piaciuto e sul quale, a suo tempo, avevo creato la mia tesi di laurea: la MEMORIA.
La Memoria è “divisibile” in memoria a breve termine e memoria a lungo termine.
La memoria a breve termine è quella che può mantenere l’informazione per massimo 30 secondi ed è la sede della memoria di lavoro ovvero quel “pezzo di memoria” che usiamo per “lavorare” sulle informazioni in entrata e che ci permette di apprendere.
La memoria a lungo termine è quella memoria che contiene le info per almeno 30 secondi fino ad un massimo di…tutta la vita! La memoria a lungo termine è poi in grado di suggerirci i passaggi necessari per preparare il caffè nel senso che contiene tutte le istruzioni per le procedure che di solito mettiamo in atto durante le giornate (memoria procedurale). Senza contare che è anche in grado di contenere le informazioni che sono di nostra conoscenza (memoria episodica).
Di solito si pensa alla memoria come alla capacità di ricordare cose del passato ma non è solo così. Esiste un tipo di memoria (memoria prospettica) che ci permette di tenere a mente ciò che dobbiamo fare domani, o la settimana prossima! Una sorta di agenda mentale!
Ci sono moltissime cose che si possono raccontare sulla memoria! Dalla sua composizione, al suo funzionamento, alle strategie per usarla al meglio (mnemotecniche) o per stimolarla (come ad esempio nel caso di pazienti affetti da demenza).
Se vi interessa prossimamente vedrò di approfondire l’argomento!